Prignano sulla Secchia



Prignano sulla Secchia (Prignân in dialetto modenese, Pèrgnan nel dialetto locale) è un comune italiano di 3 743 abitanti della provincia di Modena, in Emilia-Romagna, a sud-ovest del capoluogo. È situato nella prima fascia dell'Appennino modenese, adagiato nella vallate percorse dal fiume Secchia e da un suo affluente, il torrente Rossenna. Prignano fa parte dell'Unione dei comuni del Distretto ceramico, assieme a Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Sassuolo, Frassinoro, Montefiorino e Palagano. Il territorio prignanese si colloca all'interno di quella che è definita fascia medioeuropea collinare, caratterizzata da boschi di querce e, nei pressi dei corsi d'acqua, da pioppi e salici. La connotazione prevalentemente argillosa del suolo ha permesso la formazione di calanchi e reso alcuni tratti del territorio particolarmente sensibili a frane e piccoli smottamenti. L'ambiente è adatto alla grossa fauna ungulata, come caprioli, cervi e cinghiali nonché ad altri mammiferi come volpi, tassi, puzzole, faine, donnole, lepri e diversi piccoli roditori ed insettivori. Il territorio comunale di Prignano è compreso nella zona altimetrica[6] di collina interna[7]; l'altitudine oscilla tra i 168 e gli 870 m s.l.m., raggiunti in località Faeto, con un dislivello complessivo di 702 metri. I primi stanziamenti presenti nel Prignanese risalgono all'età della pietra. Il sito archeologico del Pescale[16][17] è stato scoperto alla fine dell'Ottocento[18], scavi approfonditi sono stati eseguiti dal paleontologo modenese Fernando Malavolti tra il 1937 ed il 1942, portando alla luce un villaggio neolitico. Il sito si trova nel territorio della frazione di Pigneto, sulla spianata "del Castellaro" alla sommità della rupe che si innalza sulla sponda destra del fiume Secchia, nel tratto in cui riceve le acque del rio Pescarolo. L'area dell'insediamento era di circa 2.600 metri quadrati: sono stati ritrovati fondi di capanne di legno ed argilla, focolari, tombe, manufatti in pietra e osso, oggetti in terracotta e vasellame in ceramica. Si ritiene che il Pescale sia stato abitato dalla fine del V o dall'inizio del IV millennio a.C., fino alla prima metà del III millennio a.C. Dopo l'età neolitica, la zona è stata abitata prima dai Liguri, Umbri, Etruschi, Galli ed infine Romani. Non è possibile però precisare quali di queste popolazioni ha abitato per prime i versanti meridionali di Monte Pedrazzo, occupando la valle del Secchia alla confluenza con il torrente Rossenna. Si può ipotizzare che le zone montuose siano state occupate da popolazioni che cercavano rifugio a seguito di una invasione delle terre in cui abitavano. Sicuramente le terre di Prignano sono state oggetto di contesa durante l'epoca romana. Il Monte Pedrazzo offriva un bastione naturale alle popolazioni Frignate alla colonizzazione romana, ed era il luogo di contatto tra la popolazione romana della pianura con le popolazioni che abitavano le zone appenniniche. Questo è sostenuto dal fatto che il torrente Rossenna costituisce il confine naturale tra dialetto di montagna (sponda sinistra) e quello di collina (sponda destra).

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